Cassa Forense

Cassa Forense, precedentemente Ente pubblico, si è trasformata in una fondazione di diritto privato con il D. Lgs. 509/94. Cassa Forense si occupa della gestione del sistema previdenziale e assistenziale degli avvocati italiani. L’Ente è dotato di autonomia gestionale, organizzativa e contabile, ma è anche soggetto alla vigilanza dei Ministeri della Giustizia, del Lavoro e dell’Economia, nonché di Covip e della Corte dei Conti. Per raggiungere i suoi scopi istituzionali, Cassa Forense incassa i contributi previdenziali dagli avvocati iscritti e gestisce il proprio patrimonio, in modo tale da garantire la sostenibilità nel lungo periodo. Cassa Forense è amministrata da un Consiglio di Amministrazione presieduto dal Presidente, che è il rappresentante legale dell’Ente e da un Comitato dei Delegati. Data l’importanza degli scopi istituzionali dell’Ente, Cassa Forense gestisce il patrimonio in maniera prudenziale, cercando di minimizzare i rischi finanziari e non finanziari.

Nel 2019, Cassa Forense ha deciso di inserire i principi di sostenibilità nella sua politica di investimento e ha sottoscritto gli UN PRI. L’approccio di Cassa Forense è duplice: top-down vengono fissati gli obiettivi di lungo periodo facendo riferimento agli SDGs dell’Agenda 2030 dell’ONU e bottom-up vengono determinate le strategie ESG da seguire nella scelta degli investimenti.

 

Cassa di Previdenza Aziendale – Monte dei Paschi di Siena

La Cassa di Previdenza Aziendale per il Personale del Monte dei Paschi di Siena è un fondo di previdenza aziendale finalizzato all’erogazione di trattamenti pensionistici complementari del sistema obbligatorio di base ai propri iscritti, o loro aventi causa, ai sensi dello Statuto, del d.lgs. 5 dicembre 2005 n. 252 e successive modificazioni ed integrazioni.
La Cassa, Ente morale con durata illimitata, ha sede in Siena, Piazza Salimbeni n. 3, ed è un fondo preesistente iscritto all’albo tenuto dalla COVIP al n. 1127.
Le disponibilità sono investite tenendo conto delle caratteristiche e delle finalità delle separate ed autonome gestioni patrimoniali, nel divieto generale di perseguire intenti speculativi o finalità difformi rispetto agli scopi della Cassa stessa.
La politica di investimento sostenibile e responsabile è parte integrante del processo di investimento sin dal 2009. L’intero portafoglio affidato in gestione è assoggettato ai criteri di eticità ed il livello di qualità degli investimenti viene misurato da una società di rating. Inoltre è stata definita una black list, costituita da società coinvolte nella produzione di armi controverse che sono escluse dall’investimento della Cassa.
La metodologia di analisi ESG degli emittenti e la relativa attribuzione del punteggio è certificata in base agli standard della norma ISO 9001/2008 per il suo sistema di gestione della qualità. A partire dal 2019 la Cassa ha aderito al protocollo UNPRI.

Arco

ARCO è un Fondo Pensione Negoziale costituito in forma di associazione, autorizzato all’esercizio dell’attività il 28/09/2000.
ARCO opera senza fini di lucro ed ha lo scopo esclusivo di erogare a favore degli associati trattamenti pensionistici complementari del sistema obbligatorio pubblico, al fine di assicurare più elevati livelli di copertura previdenziale.
Possono aderire al Fondo i lavoratori dipendenti dei settori Legno, sughero, mobile, arredamento e Boschivi/forestali, Laterizi e manufatti in cemento, Lapidei, Maniglie.
Al 31/12/2015 ARCO aveva 31.335 lavoratori associati, suddivisi su 2.739 aziende, un patrimonio in gestione di 544.063.606 euro.

Per quanto attiene agli aspetti sociali, etici ed ambientali nella gestione delle risorse del Fondo, il Consiglio di Amministrazione di ARCO del 18/12/2013, considerando il ruolo importante che il Fondo può svolgere nel campo della responsabilità sociale delle imprese e della loro sostenibilità, ha deciso un ulteriore monitoraggio dei portafogli, al fine di escludere eventualmente dall’universo investibile le aziende di alcuni settori o, principalmente, di influenzare il comportamento delle aziende emittenti in cui si investe, attraverso un dialogo ed un confronto su tematiche sociali, ambientali e di governance. A tal proposito sono state approvate le “Linee guida per l’investimento socialmente responsabile” che hanno permesso l’individuazione dei settori di attività/delle società che il Fondo ha inserito nella propria “black list” (i cui titoli non potranno far parte dell’universo investibile previsto dal Fondo). Pertanto sono state escluse dagli investimenti del Fondo le aziende produttrici di bombe cluster, mine antiuomo, armi nucleari e tabacco.
Per quanto riguarda le aziende accusate di violazione delle convenzioni internazionali sui diritti umani e della convenzione universale sulla biodiversità, le stesse potranno essere oggetto, oltre che di segnalazione al gestore, di iniziative di azionariato attivo (esercitare pressioni affinché le imprese adottino un profilo di responsabilità sociale, e rinnovino, nel tempo, il proprio impegno nella tutela dell’ambiente, nel rispetto dei diritti umani e dei lavoratori) da parte del Fondo.

ENPACL

L’ENPACL è un Ente italiano, gestore di forme di previdenza di primo pilastro (contribuzione obbligatoria per legge), avente lo scopo di provvedere al trattamento pensionistico dei professionisti iscritti all’ordine dei Consulenti del Lavoro. Nasce nel 1971 con la legge n. 1100. Dal 1° gennaio 1995, ai sensi del decreto legislativo n. 509 del 1994, l’ENPACL ha trasformato la propria natura giuridica in Ente privato di tipo associativo. Le modalità di gestione dell’Ente sono riconducibili alle norme statutarie. Lo Statuto dell’Ente è consultabile qui.

L’ENPACL al 31/12/2018 poteva contare su circa 26mila iscritti.

In merito agli aspetti sociali, etici ed ambientali nella gestione delle risorse dell’Ente, l’ENPACL rivolge da sempre la massima attenzione ai principi di Sostenibilità Sociale, uniformandosi poi ai principi fissati dalle Nazioni Unite, quali best practices ESG (cioè basate su ambiente, socialità e governance), in considerazione del ruolo di tipo sociale e le esigenze di welfare insite nelle proprie attività.

A partire dal 2013  l’Ente si è dotato di un Bilancio Sociale, chiuso ad ogni anno il 31 dicembre e presentato in modo autonomo rispetto al Bilancio Consuntivo. Dal 2019 la presentazione del Bilancio Sociale avverrà insieme al Bilancio Consuntivo, in modo da accrescere la focalizzazione sulle informative specifiche inerenti la sostenibilità e valutare gli interventi di tipo ESG in modo pubblico.

Dal 2018 l’Ente ha infine proceduto con le valutazione ESG del proprio portafoglio ed ha inserito le valutazioni ESG nell’ambito delle proprie scelte strategiche di investimento.