Overcoming regulatory and structural challenges in climate adaptation finance
This online event, “Overcoming Regulatory and Structural Challenges in Climate Adaptation Finance“, set for November 20th, was designed to help financial […]
Barra A, Via Andrea Maria Ampère, 61/A, Milano
A Blue Ocean Investment Strategy for the Textile & Garment Industry
La campagna di Greenpeace "Detox", lanciata nel 2011 con l’obiettivo di contrastare l'uso di sostanze chimiche nocive nel settore tessile e dell'abbigliamento, e il recente incidente di Rana Plaza a Dhaka, Bangladesh (2013), dove oltre 1.100 operai sono morti nel crollo di un edificio di otto piani che ospitava diversi laboratori tessili, hanno acceso i riflettori sulle condizioni precarie dei lavoratori che operano nel settore tessile, lungo la catena di fornitura dei grandi marchi di moda.
Si tratta di una problematica non semplice da risolvere, visto che per migliorare le condizioni degli operai si richiedono consistenti investimenti per l’ammodernamento delle fabbriche, in linea con gli standard internazionali di salute e sicurezza. Per riconciliare il “fast fashion” con il concetto di sostenibilità e dignità del lavoro, l’industria tessile necessita di un ripensamento strategico.
Il workshop promosso da Impact Economy insieme al Forum per la Finanza Sostenibile nell’ambito della Settimana SRI 2016 si è concentrato sulle potenzialità connesse all’impact investing nella risoluzione di tali problematiche.
L’evento è stato l’occasione per approfondire il lavoro svolto dal Consorzio per l’innovazione nel settore tessile (Apparel Innovation Consortium - AIC) dal suo fondatore, il dott. Maximilian Martin, insieme al team di Impact Economy. Il Consorzio promuove iniziative di riqualificazione e miglioramento delle fabbriche tessili e attualmente ha un progetto pilota attivo a Dhaka in Bangladesh. Grazie a interventi sul fronte tecnologico e della gestione e un aumento dei finanziamenti, il Consorzio si pone l’obiettivo di dimezzare il consumo di acqua delle fabbriche tessili nella fase di produzione, ridurre di un terzo il consumo di energia e di un quinto l’utilizzo dei prodotti chimici e promuovere la tutela dei diritti dei lavoratori (salute, sicurezza e remunerazione) in modo da allinearsi agli standard internazionali: tali miglioramenti non potranno che portare a un aumento degli investimenti da parte di operatori finanziari internazionali.
L’approccio utilizzato dal Consorzio fa riferimento allo studio “Creating Sustainable Apparel Value Chains”, considerato tra i più innovativi per il settore.
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